Il Giardino dei Giusti
«Non assistere inerte al pericolo del tuo prossimo: io sono il Signore» (Lv 19,16)
Nello spazio verde del Liceo A.F.Formiggini è allestito il "Giardino dei GIusti" per ricordare gli otto "Giusti tra le Nazioni" modenesi. Il Giardino dei Giusti porta a compimento il progetto "Modena ricorda i suoi Giusti tra le Nazioni", attivato dalla Provincia di Modena nell'a.s. 2010/2011. Il progetto prevede che otto scuole sedcondarie di seondo grado della Provincia ricordino, con la piantumazione di un ulivo, uno degli otto i modenesi che hanno ottenuto il riconoscimento di "Giusti" dallo Yad Vashem, l'Istituto per la rimembranza dei martiri e degli eroi dell'Olocausto dello Stato di Israele:don Arrigo Beccari, Odoardo Focherini, Alberta e Sisto Gianaroli, Antonio Lorenzini, Giuseppe Moreali, don Benedetto Richeldi e don Dante Sala.
Al Liceo Formiggini è stato assegnato il ricordo di Sisto Gianaroli,il quale, assieme alla moglie Alberta Seruti, si prodigò per slavare la vita della famiglia Ottolenghi.Nell'a.s. 2011/2012 attorno all'ulivo si è dato vita al "Giardino dei Giusti" con la piantumazione di sette cespugli dedicati agli altri sette Giusti modenesi.
Il 27 di Gennaio, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria", l'ulivo dedicato a Sisto Gianaroli e il Giardino de Giusti vengono consegnati ad una classe prima, con il compito di approfondire il cammino della memoria e di curare il giardino.Il Giardino dei Giusti è stato affidato alle seguenti classi: a.s. 2010/2011: classe 1Ca.s. 2011/2012: classe 1Aa.s. 2012/2013: classe 1Da.s. 2013/2014: classe 1Ba.s. 2014/2015: classe IV Ginnasio.
«Otto nomi, otto vite, tante vite salvate. Noi li definiamo eroi , ma essi non si sono mai considerati tali, pensando essere una cosa naturale, al di là delle differenze di religione e di credo politico, il proteggere, nutrire, dare accoglienza nelle proprie case a uomini, donne e bambini inermi per salvarli dalla deportazione e dalla morte. Noi speriamo che nel futuro sarà sempre ricordato l'operato dei Giusti, secondo i principi di uguaglianza dei diritti che sono la salvaguardia della democrazia del nostro Paese. Gli alberi di ulivo e la lapide non devono solo ricordare il passato, ma essere di monito per gli adulti e i giovani, come scrisse Primo Levi: "Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore, stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi; ripetetele ai vostri figli"».
Sandra Eckert, presidente della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia