Angelo Fortunato Formiggini
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Un anno fa...nell'ottantunesimo anniversario della morte del "modenese di sette cotte"
Venerdì 29 novembre (2019), a 81 anni dalla morte di Angelo Fortunato Formìggini (21/06/1878- 29/11/1938), i rappresentanti degli studenti delle classi prime di tutti gli indirizzi hanno partecipato a una visita guidata a Modena per ricordare la figura dell'editore e scrittore nato nella frazione di Collegara a cui, a seguito della delibera del Collegio docenti del 19 maggio 1977, è intitolato il nostro Liceo.
Accompagnati e guidati dal prof. Gianpaolo Anderlini, "storico" vicepreside del nostro Istituto, gli studenti hanno così potuto approfondire la figura del geniale "Furmajin da Modna", come amava definirsi, che per trent'anni con la sua attività editoriale è stato uno degli esponenti più brillanti e rappresentativi della cultura italiana dei primi decenni del Novecento. Dagli anni del liceo a Bologna fra studio e goliardate (come la parodia dell'Inferno dantesco trasformato ne "La divina farsa. Ovvero la discensione ad inferos di Formaggino da Modena", poemetto in cui satireggiava professori, bidelli e compagni di scuola, e che gli valse l'espulsione), a quelli degli studi universitari e dei seguenti successi con la sua casa editrice (si ricorda in particolare la raffinata collana "Classici del ridere"), infine a quelli bui del fascismo che segnarano anche il declino della sua attività editoriale.
Sul luogo che lo scorso anno (29/11/2018) il comune di Modena ha intitolato "Largo Angelo Fortunato Formìggini", ovvero lo spazio fra la Ghirlandina e la statua di Alessandro Tassoni, il prof Anderlini, insieme ai docenti Silvia Cavazzuti e Stefano Meschiari, ha accompagnato gli studenti verso il drammatico epilogo della vicenda di Angelo Fortunato: la campagna razziale antisemita. il 27 giugno 1938 Formìggini, nato da una famiglia ebrea, modenese di vecchia data, apprende che la commissione per la razza ha concluso i suoi lavori formulando la teoria razziale; il 17 novembre il governo fascista emana le leggi razziali: a quella data Formìggini, che si definiva italiano di "sette cotte", ha già deciso la sua sorte. Il 28 novembre 1938, dopo aver sistemato i suoi affari, parte per la sua amata Modena e il giorno successivo, il 29 novembre 1938, pone fine alla sua vita gettandosi dalla Ghirlandina.
Gli studenti hanno accompagnato il racconto del prof. Anderlini leggendo testi fra i più significativi dello stesso Formìggini che oggi risuanano come testamento spirituale. La commemorazione si è conclusa presso il Cimitero Monumentale Aldo Rossi - San Cataldo- davanti all'urna cineraria di Angelo Fortunato Formìggini che al centro riporta il sigillo della sua casa editrice con il celebre motto ""amor et labor vita est".
29 novembre 2019, la memoria è presente e s'infutura...
“(...)I giovani studiosi non debbono essere politicanti, ma il liceo è come la porta della vita, varcata la quale ciascheduno ha, non il diritto soltanto, ma anche il dovere di portare il proprio contributo di idee e di idealità alla cosa pubblica (...); e penso che tanti migliori frutti si potranno ottenere quanto più si educheranno i giovani al senso della tolleranza e del rispetto per tutte le opinioni e le credenze che si agitano e si urtano nel perenne dibattito che è proprio della nostra vita" (A.F. Formìggini)