Saluti del Dirigente Scolastico
Angelo Fortunato Formìggini
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
Bertolt Brecht
Il generale ripone fiducia nei carri armati e nei bombardieri, il poeta nella capacità dell’uomo di pensare, differenziandolo dalle macchine.
Mi sorge spontanea però questa domanda: in quali pieghe si nasconde a volte la
capacità dell’uomo di pensare se, ancora oggi, assistiamo al massacro di innocenti in
guerre devastanti dove l’uomo si piega ai comandi dei “capi” SENZA PENSARE?
E’ la banalità del male che si insinua silenziosa ma pervasiva nei meandri della nostra
mente e ci acceca? Ci lasciamo quindi contaminare così facilmente dalla banalità del male? Hannah Arendt direbbe di sì. Perché siamo un impasto di ragione e irrazionalità che rende ambigua la nostra identità.
Allora la questione che si impone ora è questa: Ognuno di noi può fare qualcosa? Che cosa?
L’Istruzione, la Cultura possono servire? Penso alla Cultura vera, con la “C” maiuscola,
quella che insegna a pensare, quella che struttura il pensiero perché l’abbiamo
assaporata, elaborata, (ri) costruita dentro di noi, perché non abbiamo fatto scivolare
su di noi il sapere, ma l’abbiamo trattenuto nel nostro essere nutrendocene.
Dopo allora siamo forse persone diverse da prima, siamo forse persone capaci di
pensare, capaci di dominare gli impulsi negativi che ci abitano, capaci di dire NO alle
guerre, NO alla violenza, anche nei quotidiani rapporti interpersonali. Sempre.
Dobbiamo essere persone diverse, lo dobbiamo per la nostra coscienza, lo dobbiamo
per chi amiamo, lo dobbiamo per le innumerevoli, troppe vittime innocenti che ogni
giorno ancora adesso, in questi minuti mentre pensiamo ai regali, alle cene, immersi nel superfluo che ci attornia, muoiono sotto il tiro dei carri armati, dei bombardieri e di
chi non ha imparato a pensare. Se l’etimologia del vocabolo eresia, dal greco αἵρεσις, contiene il significato di scegliere, allora in questo senso possiamo essere eretici, possiamo e dobbiamo avere il coraggio di essere eretici.
Ecco, volevo condividere con voi questa riflessione, perché mi sembra surreale ciò che
continua a capitare attorno a noi nel mondo.
La mia speranza siete voi ragazzi, credo in voi, credo che possiate portare un
cambiamento, credo che sarete capaci di fare meglio di quanto abbiamo fatto noi.
Lo credo e lo spero.
Il mio più caro saluto a tutto il personale della scuola, ad ognuno di voi ragazze e
ragazzi, ad ogni famiglia con l’augurio che questa pausa ci porti ad assaporare l’essenza di ciò che ci può arricchire rendendoci migliori.
Dicembre 2024
Il Dirigente Scolastico
Christine Cavallari