Oggi...

Oggi
Oggi è stato un bel giorno ragazzi, la scuola risuonava delle vostre voci e si è animata.
Finalmente. E’ stato bello vedervi, vedere il sorriso nei vostri occhi al di sopra della mascherina.
Si percepiva l’emozione del ritrovarsi, dell’essere di nuovo qui, dell’incontrarsi per crescere insieme, per condividere pensieri, gioie e affanni.
State imparando un nuovo modo per socializzare, per stare fuori e dentro la classe.
Lo so, non sarà sempre così facile, ma sarà comunque meglio dell’isolamento.
Oggi è stato un bel giorno e lo saranno anche i prossimi, sarà un ripartire, un rifondare insieme un progetto di scuola, consapevoli del cambiamento che stiamo vivendo.
Anche per me è stata un’emozione la ripartenza, dopo mesi di lavoro intenso dentro a spazi deserti, con i calendari fermi a febbraio e gli orologi con l’ora solare.
La scuola non sapeva di scuola. La scuola ferita, così come il cuore di ognuno di noi.
Ma oggi no, perché il vederci ci ha ridato speranza, nei giorni che verranno, nel futuro, in un tempo diverso e positivo. Che epoca strana la nostra! Dobbiamo dare senso a ciò che è avvenuto, attribuire significati per tradurre in opportunità di crescita l’esperienza vissuta.
La cultura in questo ci aiuta. Che altro è la cultura se non un modo di esorcizzare la paura, di guardare in faccia il negativo e le ombre, dotandoci di capacità ermeneutica per capire la realtà più a fondo possibile, in maniera originale, spostando il banale più in là?
Dobbiamo parlare di futuro, in tutte le sue dimensioni. “Il domani del diventare adulti, il fra-poco del passaggio a un’altra scuola ma anche il fra-un-attimo”[1].
Il fra-un-attimo di un tempo insolito che dobbiamo imparare a gestire.
Oggi, sì, è stato un bel giorno.
Lunedì 14 settembre 2020
Il Dirigente Scolastico
Christine Cavallari
[1] R. Mantegazza, La scuola dopo il coronavirus, Castelvecchi, Roma, 2020