Mostra fotografica: Urban texture

URBAN TEXTURE

Come programmazione didattica di educazione civica per la disciplina di Storia dell’Arte è stato scelto di fare un progetto fotografico che ha coinvolto nell’anno scolastico 2021/2022 le classi 4AES-4BSU-4CSU-5CSU.

Mantenendo come sfondo culturale e la finalità educativa dell’educare al bello in tutte le sue forme, abbiamo preso spunto dai due snodi concettuali fondanti desunti dalla normativa, che sono, lo Sviluppo Sostenibile, come la salvaguardia dell’ambiente e la tutela dei patrimoni materiali e immateriali della comunità; e la Cittadinanza Digitale, tenendo conto dell’età degli studenti abbiamo provato ad incentivare all'uso consapevole di  tecnologie  digitali maggiormente utilizzate dagli studenti come ad esempio un iphone per scattare fotografie. 

L’idea iniziale è nata dopo aver visto una mostra a Palazzo Grassi “HYPERVENEZIA”, un evento espositivo dedicato alla città di Venezia in occasione dei 1600 anni dalla sua fondazione, che ha presentato per la prima volta al pubblico l’ambizioso “Venice Urban Photo Project”, ideato e realizzato da Mario Peliti. La mostra, curata da Matthieu Humery, conservatore presso la Collection Pinault, ha proposto un percorso immersivo al primo piano espositivo di Palazzo Grassi attorno a tre installazioni: un percorso lineare di circa 400 fotografie che ripercorrono un ideale itinerario per i sestieri di Venezia, una mappa site-specific della città composta da un mosaico di circa 900 immagini geolocalizzate che offrono una panoramica della città e un’installazione video di oltre 3.000 fotografie.

Gli scatti fotografici sono tutti rigorosamente in bianco e nero, realizzati a parità di condizione di luce, senza ombre portate, e soprattutto in assenza di persone. Questi aspetti, apparentemente secondari, consentono di dare unitarietà temporale alla percezione della città. L’omogeneità della luce rende visibili tutti i dettagli delle facciate, anche i meno rilevanti, e la mancanza di persone costringe l’osservatore a riflettere sul possibile destino della città: una città senza abitanti. Al tempo stesso il silenzio che pervade migliaia di fotografie offre a Venezia stessa la possibilità di mostrarsi nella sua articolazione urbanistica e architettonica.

Per realizzare il suo progetto Mario Peliti recupera il rigore metodologico e formale delle grandi campagne dei maestri dell’Ottocento e del Novecento – da Charles Marville a Eugène Atget, da Gabriele Basilico a John Davies – al fine di restituire una percezione, la più esaustiva possibile, della città come appare all’inizio del nuovo millennio.

La nostra esperienza progettuale è proprio partita da qui, dalla descrizione di questa mostra meravigliosa che ci ha potuto offrire e restituire interessanti idee, attraverso cui abbiamo potuto ampliare il nostro percorso didattico. Percorso che si è arricchito anche mediante il concetto dell’urban Texture, tutte quelle Texture urbane che il nostro paesaggio ci offre. I luoghi dei ragazzi, a loro conosciuti, i luoghi cari che percorrono e vedono giornalmente ma che non hanno mai davvero osservato, sono stati il soggetto di studio e di ricerca per la loro produzione fotografica. 

L’idea di intitolare ogni fotografia con l’indirizzo esatto del luogo è per consentire al visitatore della mostra, che si terrà il giorno 21 Maggio presso i locali dell’Istituto "Angelo Fortunato Formiggini", nella sede di Piazza Falcone e Borsellino, alle ore 14,00, di poter raggiungere i luoghi visti e visitarli in autonomia.

Urban Texture