Inaugurazione panchina rossa
Inaugurazione installazione sul tema della violenza contro le donne e il femminicidio
Martedì 8 marzo, nel cortile antistante alla sede centrale del Liceo A.F. Formìggini, si è tenuta l’inaugurazione di una panchina rossa a sostegno della lotta contro ogni forma di violenza sulle donne. La panchina è stata donata alla scuola dal Conad di via Bologna – Sassuolo – nell’ambito di un progetto che ad oggi conta 276 installazioni di questo tipo sul territorio nazionale ad opera della società cooperativa fondata a Bologna nel 1962.
All’iniziativa hanno partecipato i rappresentanti di alcune classi del primo biennio, docenti dell’Istituto e personale ATA, il prof. Pifano coordinatore dell’evento, il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Christine Cavallari, Valter Pratizzoli, direttore del Conad di Via Bologna , insieme ad alcune dipendenti, e due operatrici del Centro Antiviolenza dell'Unione dei Comuni Distretto Ceramico “Tina”, che sono intervenute per testimoniare le attività del centro e l’impegno quotidiano nell’aiutare e sostenere le donne vittime di violenza.
Durante la manifestazione gli alunni presenti hanno letto alcuni testi di studenti della nostra scuola, premiati negli ultimi anni al concorso letterario indetto dal Comune di Sassuolo, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Gli elaborati premiati e letti in quest’occasione sono parte della raccolta “Libere dalla violenza”, pubblicata con il contributo del Comune di Sassuolo.
Di seguito l'elaborato 1° classificato del Concorso edizione 2021 - sezione scrittura
COSA VUOL DIRE (Arianna Bastardi, classe 3 D, Liceo A.F. Formìggini)
Cosa vuol dire uscire
sentire il vento tra i capelli
e vedere i fiori rifiorire,
e vedere il cielo come dipinto
ad acquerelli;
per me è passare ogni secondo
con l’ansia dell’inevitabile ritorno
che rovina nel profondo
il susseguirsi di ogni giorno.
Cosa vuol dire trucco
quello che lascia i bambini di stucco:
io lo conosco per menzogna
perché sulla mia pelle nasconde la vergogna.
Cosa vuol dire livido
se non un segno di caduta,
che ti mostra in modo vivido
una sopravvissuta:
per me vuol dire lacrime
che scendono sinuose
e che sfregiano purissime
le mie guance silenziose.
Ripercorrono quei segni,
che ricordano il dolore,
rimarcando i disegni
del mio artista punitore.
Cosa vuol dire carezza,
se non un gesto di dolcezza,
per me vuol dire errore
portato dal dolore.
Cosa vuol dire parlare
gustare il colore di ogni parola,
per me c’è solo orrore, il gridare
che mi lascia un nodo in gola.
Cosa vuol dire bacio
se non un grande gesto,
lo ricevo con disagio:
so che è il prossimo pretesto.
Cosa vuol dire donna
è il mio più grande dubbio,
se è una gonna corta
allora ci rinuncio.
Chi le considera per bellezza,
chi per l’ingegno,
ma la mia unica certezza
è nel suo letto è nel mio impegno.
Cosa vuol dire amore
se non gioire pazzamente,
sorridere liberamente
e non aver timore.
Amare quel che sono
con ogni mio difetto,
per me è soltanto un sogno
rimasto in un cassetto.
Cosa vuol dire mamma,
Il dono più prezioso?
Forse vivere nel dramma
di un mondo silenzioso,
in cui vivere è lenire
quel dolore da morire.
Il mio tesoro più prezioso
che di angelo ha sembianza,
vive in modo spaventoso
la brutale sua arroganza.
E’ un dolore il fallimento,
lasciare chi ho amato,
peccare di tradimento
verso colei per cui ho lottato.
Cosa vuol dire libertà
se non prendere il volo…
…così fece la mia vita
in un istante solo.
ARIANNA BASTARDI, Liceo Formiggini, classe 3D
Inaugurazione panchina rossa










