Giorno della Memoria - 27 Gennaio 2023
Oggi venerdì 27 gennaio 2013, a 78 anni dall’apertura dei cancelli del campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau, celebriamo il Giorno della Memoria, alla presenza del Sindaco Gian Francesco Menani, del Dirigente Scolastico, Christine Cavallari, delle testimoni, Sig.ra Rossana Ottolenghi e Sig.ra Gabriella Rondelli in Gianaroli, delle classi prime del nostro Istituto accompagnate nel percorso didattico dal prof. Nicola Montereale, con la consapevolezza che la memoria non ci proietta nel passato ma ci obbliga ad interrogarci, qui ed ora, sul valore della vita e su quanto spetta a noi compiere per cambiare l’eredità di dolore e di morte che il passato ci ha consegnato e per continuare il cammino del bene che l’opera dei Giusti ci ha mostrato.
Ed è proprio lungo il cammino tracciato dai “Giusti tra le nazioni del mondo” che si pone il nostro approccio alla memoria in un luogo che abbiamo voluto costruire all’interno dello spazio in cui si svolge la nostra attività scolastica, come segno tangibile della necessità e dell’obbligo di affrontare giorno dopo giorno la sfida della memoria. Questo luogo, insieme reale e simbolico, è il Giardino dei Giusti in cui trovano posto l’ulivo, che sta crescendo rigoglioso, dedicato a Sisto Gianaroli e i sette cespugli dedicati agli altri sette Giusti tra le nazioni della Provincia di Modena finora riconosciuti. E come, nel Viale dei Giusti e nel Giardino dei Giusti nel Memoriale di Yad wa- Shem a Gerusalemme, il luogo della memoria è, prima di tutto, il luogo dei nomi di coloro che, grazie alle azioni compiute in tempi in cui molti (forse troppi) rinunciarono ad essere uomini, possono aiutarci a mantenere viva e vitale la memoria del bene. Sono nomi. Sono vite che hanno contribuito a salvare altre vite. Sono fiaccole che illuminano, da lontano e da vicino, i passi che ancora esitiamo a compiere o che stentatamente abbiamo iniziato a compiere. I loro nomi. Don Arrigo Beccari. Odoardo Focherini. Sisto Gianaroli. Alberta Seruti Gianaroli. Antonio Lorenzini. Giuseppe Moreali. Don Benedetto Richeldi. Don Dante Sala.
Chi sono i Giusti tra le nazioni? Sono non ebrei che, durante la Shoà, a rischio della propria, hanno salvato la vita di almeno un ebreo in pericolo di morte o di deportazione e riconosciuti come tali dallo Stato d’Israele e ricordati nel Memoriale di Yad wa-Shem a Gerusalemme. Sono un numero esiguo se rapportato ai sei milioni di ebrei morti nei campi di sterminio e ai milioni di abitanti delle nazioni d’Europa colpite dall’orrore della Shoà: sono, infatti, al 1 gennaio 2012, 24.356 (di cui 524 italiani), tante fiammelle separate ed isolate che insieme formano una luce viva che nessuna barbarie passata, presente o futura, potrà mai oscurare o spegnere.
Ecco allora che il passato non si presenta a noi solo come razionalità del male capace di oscurare il dovere morale, come buio che divora la luce della speranza, ma ci offre anche lapossibilità di scorgere quei frammenti di bene che risplendono nelle scelte di vita e nelle azioni compiute da coloro che oggi definiamo Giusti tra le nazioni, persone che, come afferma Benzior Dinur, “sono state capaci di conservare una traccia di umanità in un tempo oscuro”. Spinti da un atteggiamento profondamente umano dell’uomo nei confronti del suo prossimo, hanno saputo mantenere viva, allora come oggi, la possibilità di credere negli uomini e nell’umanità e ci hanno trasmesso la forza per provare a costruire un cammino fondato sulla giustizia e sul rispetto della vita umana, di ogni vita umana.
Ecco allora che davanti a questo Giardino, all’ulivo e ai sette cespugli, siamo chiamati, alunni e docenti, a vivere anche fuori della scuola il cammino della memoria e a risvegliare nelle nostre comunità quei valori che a volte sembrano sopiti o dimenticati. Per fare questo occorre che la memoria non sia affidata solamente alla ritualità di giornate come il 27 gennaio, ma divenga uno degli obiettivi a cui si ispira la nostra azione sociale. Memoria attiva. Memoria viva. Memoria diffusa. Chiediamo, allora, che anche l’azione dei nostri Amministratori locali si ispiri, partendo dal Giardino dei Giusti, alla forza dirompente di questa memoria risvegliata che deve divenire, nei gesti e nei luoghi, memoria diffusa e condivisa.
La cerimonia si è conclusa con la consegna della cura simbolica e materiale del Giardino dei Giusti agli studenti della classe 1^ ASU.
Sassuolo, 27 Gennaio 2023
Il Servizio di Sassuolo Oggi
Il Giardino dei Giusti


